Domande di chiarimento su conti e investimenti, più trasparenza, bilanci su internet. E una raffica di audizioni parlamentari. Quasi una a settimana. Le casse di previdenza sono sotto pressione. Dopo la crisi finanziaria del 2008 e la scoperta in portafoglio di alcuni bond strutturati targati Lehman Brothers, la commissione parlamentare di controllo degli enti pensione ha avviato una serie di faccia a faccia con i presidenti degli istituti di previdenza. Che sono stati sì privatizzati ma che, allo stesso tempo, sono sotto la vigilanza di un organismo bicamerale composto da 18 fra deputati e senatori, oltre al controllo a posteriori della corte dei conti.
«Abbiamo smaltito tutto il pregresso e ora ci stiamo dedicando ai bilanci 2008, quelli della crisi – ricorda il presidente della commissione bicamerale, Giorgio Jannone (Pdl) –. Stiamo rivolgendo le stesse domande a tutti e soprattutto invitiamo alla prudenza e a non investire più in obbligazioni strutturate e in derivati». È quella che viene definita moral suasion. Una tattica di persuasione per evitare in futuro errori come quelli legati ai bond Anthracite.
La commissione, in questa seconda tornata di audizioni, ha già ascoltato alcune piccole casse (consulenti del lavoro, farmacisti, veterinari). Nelle prossime settimane toccherà alle altre ma il lavoro dell'organismo bicamerale non si fermerà qui. Due le altre strade per fare chiarezza sugli investimenti realizzati: un'ulteriore richiesta agli enti di trasparenza sui bilanci inserendo online tutti i dati contabili, comprese le relazioni degli organi di vigilanza (sindaci e revisori); una mozione bipartisan sui criteri contabili presentata il 4 marzo alla camera e al senato.
«Abbiamo già chiesto a tutte le casse di inserire i dati di bilancio sui propri siti internet – aggiunge Jannone – in particolare i consuntivi 2008 con le relazioni degli organi di vigilanza. Chiederemo conto a chi non lo ha ancora fatto». Gran parte degli istituti ha seguito l'invito della commissione parlamentare. Ma ci sono alcuni big (Enpam e Cassa notariato) che non hanno ancora bilancio 2008 e relazioni sul sito. Stesso discorso per alcuni piccoli come Enpab (biologi), Fasc (spedizionieri) o casse di media grandezza come Enpaia (addetti all'agricoltura). Inoltre dalla tabella a fianco emerge che molto spesso c'è il bilancio ma è assente la relazione del collegio sindacale. Un documento fondamentale per capire se vi siano stati o meno dei rilievi.
C'è poi la seconda via che la commissione parlamentare sta seguendo per evitare nuovi casi Anthracite. Maggioranza e opposizione hanno presentato una mozione che fa il punto sul sistema pensioni in Italia e, allo stesso tempo, chiede al governo di «prevedere criteri il più possibile omogenei e trasparenti per la contabilizzazione delle voci di bilancio e per la determinazione dei rendimenti dei patrimoni». In particolare c'è un riferimento ai «criteri di investimento mobiliare affinché siano il più possibile omogenei per le diverse casse in modo da incentivare l'efficienza delle gestioni e garantire la protezione del risparmio previdenziale». Una richiesta forte appoggiata da tutti i parlamentari presenti nell'organismo.
Anche perché in tanti sembrano aver già dimenticato quanto accaduto appena un anno e mezzo fa. La preoccupazione emerge dalle parole di Alberto Brambilla, il presidente del nucleo di valutazione della spesa previdenziale, nel corso dell'audizione del 3 febbraio scorso: «Pare che questa crisi epocale qualcuno se la sia già dimenticata e molte banche stanno continuando a offrire degli strutturati e delle scommesse». Come dire: il peggio è passato ma c'è bisogno di controllare per evitare altri errori e superficialità nella scelta degli investimenti.
Vitaliano D'Angerio
Maria Adelaide Marchesoni
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